Carrie Bradshaw è la protagonista di Sex and the City, serie televisiva ambientata a New York e che – a dire il vero – parla molto più di sex che di City. Non sono una di quelli che conoscono tutte le puntate a memoria, intendiamoci. Però una volta Carrie viene invitata a un matrimonio. Il suo uomo, Mr. Big – quello belloccio, ricco, che la ama e abita in una casa così grande che puoi parcheggiare tutta casa mia nel suo sgabuzzino – la passa a prendere, e lei zompettando a piedi nudi verso le sue Manolo Blahnik gli dice: “Metti la tua firma sul biglietto per il regalo! Sai, è la prima volta che ricevo un invito per un matrimonio che non dica ‘Carrie Bradshaw + accompagnatore’”.
E sarà che per pagare le Manolo Blahnik io dovrei decidere di non pranzare per almeno tre settimane, o sarà che la mia “City” è abbastanza lontana per usi, costumi e geografie da New York, ma sull’ultimo invito che ho ricevuto c’è scritto: “Per Adele + vari ed eventuali”.
Che faccio, raccatto qualcuno alla bell’e meglio e me lo porto?
O noleggio un cammello dal circo e dico che sull’invito non era specificato il genere degli eventuali?
Oppure indosso una maglietta con scritto “Non sono sola. Il mio fidanzato è imbottigliato nel traffico”.
Carrie Bradshaw, prima di Mr. Big, tutta questa libertà di scelta non l’aveva. Doveva portarsi per forza un “accompagnatore”.
*Sex and the City - Season 2, Episode 7 - The Chicken Dance. (1999, HBO)
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