sabato 25 febbraio 2012

Cara Blanche...

“Ho sempre confidato nella bontà degli sconosciuti”, diceva Blanche Dubois in Un tram che si chiama desiderio.
Blanche non parla della bontà di chi invece ti conosce: perché se uno ti conosce, fa presto a essere buono o meno buono di conseguenza. La cosa che mi sconvolge, e che Blanche invece trova tanto naturale, è quando qualcuno che non ti ha mai visto in vita sua decide di essere buono proprio con te. Senza motivo.
Magari solo perché ha avuto un buon risveglio, o perché trova la tua faccia simpatica, o perché ha meno problemi di te. O perché ha molti più problemi di te.
Se davvero tutti gli sconosciuti fossero buoni, partirebbe un circolo virtuoso di bontà che gli Snorky siamo-tutti-amici-e-perciò-felici sembrerebbero degli hooligans.
La vita reale è un po' diversa, per quanto anch'essa contempli l'esistenza degli hooligans e degli Snorky.
Così finisce che un giorno l'autobus non passa all'orario previsto. E piove.

Ma tu incontri uno degli autisti d'autobus più gentili della storia, che ti raccatta disperata e gocciolante e in ritardo e ti accompagna fino alla fermata di un altro bus, quello che ti salverà la giornata. Si assicura che tu lo prenda e raccomanda la tua anima e le tue membra distrutte a un altro autista (ovviamente il secondo più gentile della storia) che farà in modo che nonostante tutto tu arrivi in ufficio in orario.
Ore dopo, tornando a casa, vedi che il bus sta arrivando alla ferm
ata prima di te, allora inizi a correre, con l'autobus alle tue spalle come la più classica delle esplosioni in un film di Tom Cruise. Ma lui ti vede e non rallenta (proprio come le esplosioni nei film di Tom Cruise; anzi, secondo me Tom Cruise fa esplodere la roba, ve lo dico), e tu corri, con le tue gambette troppo corte per tenere il passo di un autobus.
Ti supera persino un ciclista (cosa che a Tom Cruise non succederebbe mai). L'omino in bici però si gira verso di te e dice "Te lo faccio fermare?". Annuisci, incapace di emettere qualsiasi suono, dato che stai correndo da metri e metri e metri (molti di più di quelli che separano il letto di casa tua dal bagno, e quella è la distanza massima che sei abituata a correre). L'omino bussa sulla porta del bus, fa cenno all'autista come per dire "Guarda che qua c'è una disperata che deve salire o schioppa sul posto". E così l'omino in bici ti salva. Raccogli il fiato necessario per lanciargli un "Grazie!" e sali leggiadra come Oriella Dorella.
Tu mi dirai, Blanche, che da questa storia si evince che è vero che gli sconosciuti sono buoni. Io ti dirò che pure gli autisti dei bus che non sono passati/non mi avrebbero aspettata erano degli sconosciuti.
Sarà che tu sei donna di tram e io di bus, ma gli sconosciuti sono anche dei gran fetenti, Blanche. La bontà è distribuita a casaccio. Il bello è trovarla.
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