martedì 7 giugno 2011

Del guano come metafora di vita

A volte è inutile cercar metafore: arrivi all’imbrunire e ti rendi conto che è stata una giornata semplicemente di merda. E tornando a casa speri soltanto che non peggiori.
E ti senti all’ultimo livello di un videogame. Devi solo stare attento e fare tutte le mosse giuste.
Sei al massimo della tensione, ma ti ripeti il mantra che “manca poco, ancora tre isolati”. Semaforo verde per le auto, rosso per i pedoni. Ti fermi. Non hai giocato anni e anni a “Frogger” per non imparare niente.
Resti fermo e resisti. Qualcosa ti cade sulla testa, e il nanosecondo che passa tra quel momento e quello in cui ti rendi conto che un piccione ti ha cagato in testa è il nanosecondo più innocente della tua vita.
Tre isolati di parolacce a mezza bocca. Ok, non tanto “mezza”.

Ora puoi davvero definirla una giornata di merda, senza timore di smentita.
Mentre sciacqui via la rabbia (ok, il guano, chiamiamo le cose col loro nome), ti viene in mente tutta l’ironia stu
pida sui piccioni che la fanno in testa agli umani. “Sicuramente è gente che non ha mai avuto come ciliegina sulla torta di una pessima giornata una bella frittata di guano in testa”. O forse sì…chi meglio di “uno di noi” avrebbe potuto concepire il monumento di un piccione su cui due umani volano a fare i loro bisogni in “Top Secret!”?

E ti viene in mente che se non ti ha mai cagato un piccione in testa, non puoi mai capire quanto sia verosimile che abbiano davvero studiato per farlo con tale tempismo e precisione. Ad esempio, se hai i capelli puliti, lo faranno in testa; se invece hai una giacca nuova, lasceranno stare i capelli e ti colpiranno sulla giacca.

Poi pensi che dall’esterno deve essere stato piuttosto ridicolo, da vedere: un perfetto slapstick.
In effetti, dall’esterno, fa ridere.
E pensi che questi ratti co
n le ali che girano per la città con un’aria un po’ stupida contagino anche noi, e non solo con le malattie. Anche con l’aria non esattamente intelligente.
Così, alla fine di una giornata di mer… ehm, di guano, mentre asciughi i capelli finalmente puliti, ti accorgi che stai sorridendo, e che puoi trovare sempre qualcosa di cui ridere.
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