“Dot”.
In Italia ci mettiamo una “t” in più e ne facciamo un ornamento per citofoni e targhette alle porte degli uffici, o una “pericolosa” arma nella scalata sociale, per chi non ha altro da usare per farsi valere.
Nella lingua inglese “dot” è semplicemente un punto. Www dot qualcosa dot com. Dot è un punto fisso che registra un indirizzo, che identifica un dominio e quindi un mondo. Ma è anche il puntino minuscolo che nessuno vede. Ed è anche la parola dopo la quale si guarda in aria, spesso, e si è dimenticato come continua l’indirizzo. “Ah, sì, l’indirizzo del blog di Adele…Adele punto…”
Beh, è Adele punto blogspot punto com. Ovvero Adele dot …dot blogspot, dot com.
P.S. Non offenderò l’intelligenza di nessuno spiegando perché insostenUbile e perché ci siano i due punti tra l’insostenubile e la leggerezza dell’essere che proverò a raccontare.
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