La privazione del sonno si ripercuote anche nella vita diurna. Senti il corpo consumato, come un tronco d'albero rosicchiato ai lati da un castoro, e capisci bene che reggersi in piedi non è semplice. Ti senti derubato, perché quelle ore dovevi passarle a dormire, e durante il giorno non pensi ad altro che tornare a letto e affrontare di nuovo la sfida, e vincere, accidenti, riuscire a chiudere gli occhi per più di una manciata di minuti. Senti la testa affollata da un costante brusìo: quello delle voci che hanno iniziato a parlare al buio e che ancora non smettono di blaterare; e quello del rumore di fondo del tuo stesso stordimento.
E allora è ovvio che ti alzi male, già arreso a tutto. Già stanco di ogni tipo di azione e interazione, e per fortuna almeno oggi non si lavora. Servirebbe un dolce, ma la sola idea di setacciare la farina ti stanca.
(Sì, ho messo lo zucchero cannellato anche sullo yogurt.) |
Prendi delle fette di pane al latte - quello per i tramezzini - e le appiattisci un po' col matterello; poi spennelli del burro fuso su entrambi i lati, e cospargi uno dei due con una miscela di zucchero e cannella. Fai dei rotolini, ci metti su altro zucchero cannellato, e inforni per qualche minuto.
Pucciati nello yogurt, col contrasto caldo-freddo e dolce-acido, sono ancora più buoni.
Se solo Morfeo si lasciasse sedurre dai dolcetti.
E allora, da oggi, quando non dormirò, penserò ai cinnamon-roll da preparare, appena sveglia. Magari mi consola.
RispondiElimina(Ché poi, altro problema dell'insonnia, è che ti resta stampata sulla faccia per tutto il giorno, lei. E non devi solo stare a pensare al sonno che t'hanno tolto, devi pure trovare qualcosa da rispondere a chi ti chiede "ma che hai, oggi?". Ecco. Che hai. Ma ti sembra).
A.
Quanto ti capisco, cara A.!
EliminaPoi fammi sapere se un po' i cinnamon roll ti consolano :)